Visitare Mallorca – Els Calderers

Els Calderers, l’altra Maiorca

 

DURATA: 4 ore -INCLUDE: Pullman, guida ufficiale esclusiva in lingua italiana, asistenza nel porto. SI VEDE: Castello dal esterno, SI VISITA: Els Calderers, fabbrica delle perle.

Els-Calderers-comedor Calderers-SALA-MUSICA

SOLO GRUPPI! (Individuali non posono prenotare questa escursione).

 

00.00 – Partenza dalla nave.

00:15 – Arrivo al “Castell de Bellver” dove potrete ammirare il Castello dal estero e                 godere di una bella panorámica della città.

00:45 – Partenza per le fabbrica delle perle.

01:15 – Arrivo alla fabbrica delle perle Orquidea.

02:00 – Partenza per “Els Calderers”

02:15 – Arrivo ad “Els Calderers” e visita.

03:15 – Partenza per la “Escollera” (Il posto più vicino alla Catedrale dal lungo mare)

03:45 – Arrivo alla “Escollera”, 10 min per ammirare la Catedrale dalla “Escollera”.

04:00 – Partenza per la nave.

04.10 – Arrivo alla nave.

 

Possibilità di organizzare un spettacolo di flamenco nei giardini di “Els Calderers” alla fine della visita (consultare prezzo).

Els Calderers è una casa signorile fra le più visitate di Maiorca. I suoi 4000m2 costruiti, risalgono al XVIII secolo.


In Els Calderers, si trovano differenti giardini dove potrete degustare gratuitamente i prodotti della casa.


La visita a Els Calderers è un’immersione nella storia e nell’ambiente della Maiorca di 250 anni fa.


Il percorso si svolge attraverso le differenti sale signorili ma anche attraverso le stanze dei contadini. Chi è amante degli animali potrà stare a stretto contatto con loro.

 


Dopo la riconquista di Maiorca ai Mori da parte di Jaime I nel 1.229, l’isola fu suddivisa in diverse zone, delle quali quella di San Juan, dove si trova “ELS CALDERERS”, spettó al re.

 

La proprietà appartenne all’antichissima e nobile famiglia Verí. La Vigna assieme ai cereali, costituì la coltivazione principale. L’importanza della sua attività viene avvalorata dal numero dei lavoratori, 38, secondo ciò che risulta dai libri d’archivio.

 

L’edificio principale fu costruito intorno al 1750.

 

“L’amo” Antonio Oliver Gayà fu un personaggio di prim’ordine che viaggiò in tutta Europa agli inizi del XX secolo, importando esemplari di macchine agricole. Fu spesso richiesto per conferenze, per scrivere articoli giornalistici e persino il comune di san Juan lo nominò “FIGLIO ILLUSTRE” e gli dedicò una strada.

 

Fu Don Francisco Juan de Sentmenat, figlio del conte di Ribas, che la migliorò fino a darle il suo attuale aspetto. I suoi discendenti hanno deciso di mostrarla al pubblico come esempio tipico di appezzamento di terreno agricola maiorchino e come mezzo per consentire la sua degna conservazione.

 

PARTI COSTITUENTI LA VISITA:

 

1. ENTRATA: L’ingresso alla casa comunica con il cortile interno nel quale si trova una cisterna alla cui “freschissima acqua” allude l’Aciduca Luis Salvador nella sua opera “Die Balearen”.

2. SALONE: Grande soggiorno a volte destinato a ricevere gli ospiti, presieduto da un camino di eleganti proporzioni e con mobili e quadri di stampo maiorchino.

3. STUDIO DEL PRETE: Tutte le grandi proprietà erano solite avere come ospite, un sacerdote, molte volte di famiglia, per gli atti religiosi.

4. CAPPELLA: Nei mesi durante i quali i proprietari risiedevano nella proprietà si celebrava una messa al giorno recitando il rosario al tramonto.

5. TORCHIO: Nel quale si accumulava il vino affinchè, con gli anni, acquistasse la qualità desiderata.

6. SALA DI CACCIA: La selvaggina abbonda a “ELS CALDERERS”, per questo non poteva mancare questo salone con una collezione di trofei e di armi di epoche differenti.

7. STUDIO DEL SIGNORE:Il “sancta sanctorum” del proprietario, un’ampia stanza a volte con un camino e con accoglienti poltrone che invitavano alle conversazioni maschili proprie dell’epoca. Cucina dei signori e office.

8. SALA DA PRANZO. Prima di entrarvi si passava attraverso la cucina e poi si accedeva alla sala da pranzo dove c’era un tavolo per 18 commensali.

9. SALA PER LA MUSICA: Questo era uno degli intrattenimenti femmenili preferiti nei secoli passati. Dal romantico giardinetto privato si poteva ascoltare la muscia all’aria aperta.

10. SALETA DELLA SIGNORA: Il rifugio della nonna dove la lettura, gli aghi per cucire e la preghiera le facevano trascorrere le ore in una pace che ancora adesso si respira enll’ambiente.

11. SALONE: Ritorna la pittura e la mobilia maiorchina. Sopra il tavolo c’e un libro nel quale il visitatore può firmare o lasciar scritte le sue impressioni. A sinistra si trova la scala per continuare la visita al piano superiore.

12. STANZA DA LETTO PRINCIPALE E SUE DEPENDANCE: Uscita comune, camera per gli abiti del signore e camera per glia abiti della signora. Tutte le stanze sono decorate secondo lo stile dei secoli XVIII e XIX.

13. CORRIDOIO: Comunica con la camera da letto principale ed un’altra individuale, nel fondo vi sono delle vetrine con curiosità dell’epoca.

14. TOILETTE: Stanza da bagno dell’epoca.

15. STIRERIA: Dove la servitù domestica stirava e cuciva mentre spettegolava.

16. GRANAIO: Di grani dimensioni diviso da sottili colonne. Era il magazzino del prodotti della tenuta e vi si esponevano i macchinari e gli utensili agricoli.

17.-18. CAMERE DA LETTO: Quella a sinistra era di qualche bracciante, quella a destra dei “amos”.

Si scende la scala.

18. STUDIO DEL “AMO”.

19. STUDIO DEL “AMO”.

20. CUCINA: Tipica della proprietrà maiorchina, mensa per i lavoratori della campagna.

21. TOILETTE. BAR. SOUVENIRS.

22. FORNO PER IL PANE.

23. LAVATOIO.

Discesa alla stalla degli animali di razza autoctona.

24.–26. ANIMALI SELVATICI.

27. POLLAIO PER I TACCHINI.

28. POLLAIO PER LE GALLINE.

29. FALEGNAMERIA E FUCINA.

30 – 31. CUCCIA DEI CANI.

32. STANZA ADIBITA A MATTATOIO DEI MAIALI.

33 -43. STALLE PER DIVERSI ANIMALI.

44. SCUDERIA DEL BESTIAME EQUINO.

45. DEPOSITO DEI CARRI E DEGLI ATREZZI.